Emanuele Cecala, condannato definitivamente a 30 anni per l’omicidio di Antonio Canu, avvenuto il 27 gennaio del 2006, è un nuovo pentito di mafia. Ha deciso di collaborare con la giustizia per assicurare un futuro diverso ai suoi figli, come scrive Sandra Figliuolo sul Giornale di Sicilia in edicola. Le sue dichiarazioni fanno già tremare i clan di Palermo e provincia. Ma chi è Emanuele Cecala? Quarantadue anni, originario di Caccamo, Cecala la prima volta era stato fermato nel blitz «Camaleonte» del 24 giugno del 2007, operazione che consentì di bloccare una nuova stagione di sangue all’interno della mafia stessa. Il 5 luglio del 2008, il suo nome spunta in un altro blitz, col quale sarebbe stato sventato l'omicidio del capomafia di Bagheria, Pietro Lo Iacono. In quel caso venne fermato anche Michele Modica, figlio di un trafficante di droga condannato negli Stati Uniti, che era stato espulso dal Canada nel 2004, dopo essere a sua volta scampato ad un agguato in un ristorante di Toronto. Successivamente, Cecala, fu tirato in ballo per l'omicidio Canu da Sergio Flamia che, arrestato a maggio del 2013 nell'operazione “Argo”, pochi mesi dopo decise di iniziare a collaborare con la giustizia. Ma non finisce qui, Cecala fu coinvolto anche nel blitz “Reset”, contro il mandamento di Bagheria.