C'è un nuovo pentito di mafia a Palermo. Emanuele Cecala, killer di Bagheria, collabora con i magistrati da qualche mese. Recentemente è diventata definitiva la sua condanna a 30 anni per l’omicidio di Antonio Canu, ucciso nel 2006 perché faceva furti senza autorizzazione di Cosa nostra.
Vuole collaborare con la giustizia per la sua famiglia, per i suoi figli, a cui intende assicurare un futuro diverso, come scrive Sandra Figliuolo sul Giornale di Sicilia in edicola.
Cecala, 42 anni, originario di Caccamo, con le sue dichiarazioni potrebbe confermare quelle già rese da altri pentiti di quella zona, come Sergio Flamia, e permettere magari di chiudere il cerchio e avviare anche dei processi.
I primi verbali del neocollaboratore di giustizia sono stati depositati ieri al tribunale del riesame, nell'ambito dell'inchiesta «Octopus», ovvero quella che, lo scorso settembre, aveva fatto emergere presunti interessi dei boss nei servizi di vigilanza e sicurezza e, in particolare, nella gestione di buttafuori abusivi.
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