Sas, protestano i lavoratori. La Torre (Ursas): "Azienda lontana dai problemi dei dipendenti"
Scoppia la protesta dei lavoratori della Sas, società partecipata della Regione. Il sindacato Ursas-Sadirs ha organizzato per martedì prossimo, 10 dicembre, dalle 10, un’assemblea con sit-in di fronte ai locali della società. Il sindacato chiede l’immediata convocazione del tavolo per avviare la contrattazione sul fondo delle risorse decentrata 2019 che ancora oggi langue e con essa la misurazione propedeutica dei livelli di rappresentatività, necessaria ed indispensabile per ogni accordo.
Il sindacato punta il dito contro una governance della Sas “sempre più lontana dai problemi dei lavoratori e assolutamente insufficiente e “distratta” nella gestione delle dinamiche della società, inadempienze ed indifferenze che oggi hanno superato il limite della tollerabilità".
Pietro La Torre, alla guida di Ursas, invita i lavoratori a mobilitarsi e spiega che la situazione che si è venuta a creare è paradossale e i lavoratori sono allo stremo: “Attività aziendali che dovrebbero essere ordinarie – spiega La Torre – vanno avanti a rilento da troppo tempo nel disinteresse più assoluto. Sembra che l’attuale governance non abbia idea di come si gestisca un’impresa di servizi. Lo straordinario è ormai da tempo diventato uno strumento estraneo alle previsioni contrattuali mentre ogni legittima richiesta avanzata dai lavoratori viene puntualmente ignorata o addirittura denigrata sia che si tratti del completamento dell’orario dei lavoratori part-time storici che di quelli neo assunti detti “albisti”. È assurdo che ancora oggi non si abbia notizie sulla erogazione dei buoni pasto del 2019 e per i quali si è dovuto fare ricorso, in ultimo al lavoro straordinario per provare a portare avanti il lavoro. Una beffa per i tanti lavoratori che non hanno ancora percepito un solo euro né di buoni pasto né di straordinario. Va risolto una volta per tutte anche il contenzioso presente in azienda, problematica che, se non governata, finirà per creare gravi danni a tutti i lavoratori”.