«Non voglio fare ne danno a te e neanche danno fare a me e appena noi facciamo una cosa sbagliata ci rompono il culo, a me da un lato a te dall’altro». Così parlava intercettato il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, arrestato con l’accusa di corruzione per aver procacciato assunzioni in cambio di affidamenti diretti. L’indagine dei carabinieri e della procura di Termini Imerese riguarda 11 persone, 5 dei quali arrestate e ha ricostruito diversi episodi di corruzione a carico del primo cittadino, dalla selezione di 5 volontari in un progetto del "Servizio Civile 2018" sul contrasto alla violenza contro le donne, all’affidamento del «servizio di raccolta, trasporto e confezionamento dei rifiuti differenziati» alla ditta Fisma srls «inserendovi un’ulteriore voce di spesa pari a 2.500 euro quale corrispettivo mensile per l’utilizzo della piattaforma ambientale nella disponibilità della Fisma, in cambio dell’assunzione da parte dell’amministratore Magro Gaspare (uno gli indagati) di 6 persone alle dipendenze della Fisma srls, così accettando la promessa di Magro e ricevendo per se e per gli altri utilità patrimoniali e non». «Io non voglio fare danni a nessuno, figurati però io neanche mi posso fare mettere alla berlina dalla Regione», diceva il 4 ottobre il sindaco all’amministratore della Fisma srls, aggiungendo «se poi io per la piattaforma ti devo dare 2.500 euro al mese e tu ti sei dimenticato a scrivertelo, glielo metti». Poi in una riunione a dicembre con i dipendenti assunti, gli raccontava come aveva contrattato la loro paga. «Io ieri l’ho chiamato e gli ho detto di lasciarvi contenti e di non rompere i coglioni, cento euro in piu, cento euro in meno non cambiano niente - diceva intercettato nel suo ufficio - ne per lui, a voi probabilmente vi cambiano ma a lui non gli cambia niente, siamo rimasti che lui vi deve dare 1.350 euro al mese». I posti di lavoro il sindaco di Casteldaccia li avrebbe chiesti anche alla società Fisma srls a cui il Comune, con ordinanza sindacale del 5 ottobre del 2018, aveva affidato il servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti differenziati. In cambio il primo cittadino avrebbe ottenuto l’assunzione di sei operai tra i quali il cugino di Di Giacinto