Ha confessato l'omicidio durante l'interrogatorio. Antonino Borgia, arrestato per aver ucciso Ana Maria Lacramioara Di Piazza, 30 anni e poi di aver nascosto il cadavere nelle campagne di Partinico racconta i particolari di una storia "clandestina" ma al tempo stesso pericolosa. "Dal primo rapporto lei ha cominciato a chiedermi soldi, dicendomi che altrimenti mi avrebbe rovinato. Io glieli davo e continuavamo a vederci e ad avere rapporti, anche se non molto di frequente. Io le dicevo che avevo difficoltà economiche. Non so dire se avesse prove contro di me che poteva riferire a mia moglie. Giovedì sera mi aveva chiesto 3000 euro". Un femminicidio atroce proprio a ridosso della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra lunedì. Un omicidio feroce per le modalità e per la totale insensibilità dell'assassino che ha ucciso la donna dopo aver saputo che lei era incinta, e poi, dopo il delitto ha continuato la sua routine come se nulla fosse. La donna ha un figlio di 11 anni avuto da una relazione con un ragazzo tunisino. Durante le fasi concitate dell'aggressione filmate da una videocamera la vittima ripete più volte la parola "bambino". La madre della donna, interrogata dai carabinieri, spiega di sapere che il giorno dell'omicidio la figlia si sarebbe dovuta sottoporre a un intervento di day hospital. "Due settimane fa - spiega Borgia - lei era in Romania e mi ha mandato un messaggio in cui mi ha scritto che si era fatta tutti gli esami perché era svenuta e aveva scoperto di essere incinta. Mi ha detto che il figlio era mio e che non poteva portare avanti la gravidanza perché già aveva un figlio e la madre l'avrebbe mandata via di casa".