Tragedia a Palermo: Cesare Vincenti, fino a cinque mesi fa a capo dell'ufficio del gip, si è suicidato. È salito al quinto piano dell'edificio in cui abitava, in via Mario Rapisardi, ha scavalcato la finestra delle scale che dà su un cortile interno del palazzo e si è lanciato nel vuoto. Inutili i tentativi di rianimarlo. Sul posto per le indagini sono intervenuti il procuratore Francesco Lo Voi, il questore Renato Cortese, oltre ad investigatori dei carabinieri e mezzi di soccorso, nonché i carabinieri del Ris.
In un filone dell'indagine sul Palermo calcio di Maurizio Zamparini, la Procura di Caltanissetta procedeva nei confronti di Vincenti per rivelazione di notizie riservate e corruzione. E per corruzione è indagato anche il figlio Andrea, che è un avvocato. Cesare Vincenti era sospettato di avere fatto sapere a Giovanni Giammarva, allora presidente del Palermo calcio, che per il patron della società rosanero Maurizio Zamparini era stato chiesto l'arresto per reati societari.
L'avvocato della famiglia, Paolo Grillo, però, tiene a precisare che il suicidio non è affatto collegato con l'inchiesta. "L'avviso di garanzia e le indagini della procura di Caltanissetta non hanno nulla a che vedere con quanto successo oggi poiché Vincenti era malato da un anno. Era refrattario alle cure", sottolinea l'avvocato Grillo. "Il presidente Vincenti aveva grandi competenze - prosegue Grillo - Certamente neanche il fatto che fosse andato in pensione è la causa di quanto accaduto. La famiglia è molto addolorata. Palermo ha perso un ottimo magistrato un ottimo giurista e una persona per bene".
Vincenti era andato in pensione il 19 giugno scorso, così come previsto da tempo. Una settimana prima l’abitazione del magistrato e l’ufficio del Gip erano stati perquisiti. Circa due settimane fa, come è prassi negli uffici giudiziari, Vincenti aveva organizzato una festa di commiato per il suo pensionamento al Palazzo di Giustizia. Alla cerimonia avevano partecipato però solo alcuni avvocati, il personale amministrativo e un magistrato che aveva giustificato l'assenza dei colleghi spiegando che erano tutti impegnati
Cesare Vincenti era conosciuto al Palazzo di Giustizia di Palermo come un magistrato equilibrato e corretto. La camera penale, in una nota, lo ricorda "avendone apprezzato il tratto signorile e il ruolo di terzietà del giudice".
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