Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Paralizzato per un anno per aver mangiato pollo infetto: cosa è il campylobacter

Il campylobacter

Una violenta infezione lo ha paralizzato per un anno. Un calvario per Eduardo De Filippis, il 34enne ex consigliere di circoscrizione e collaboratore all'Ars del gruppo "Diventerà bellissima", che nei giorni scorsi ha raccontato la sua storia al Giornale di Sicilia, in un articolo di Fabio Geraci, e che adesso vede la luce in fondo al tunnel. Tutta colpa di un batterio, il Campylobacter, che in pochi conoscono ma che in certi casi è responsabile di una malattia devastante. COSA È IL CAMPYLOBACTER. Il batterio Gram negativo Campylobacter, responsabile della campylobatteriosi, è una delle malattie batteriche gastrointestinali più diffuse al mondo. L'infezione può essere provocata dall'acqua e dal latte ma soprattutto dal pollame crudo o poco cotto e dalla contaminazione durante la macellazione, come è successo, con molta probabilità, a Eduardo De Filippis. CASISTICA E SINTOMI. In Italia si registrano, ogni anno, circa mille casi con un basso tasso di mortalità: il periodo di incubazione varia da un giorno a una settimana ma i sintomi sono solitamente leggeri e consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito. La malattia nella sua forma più acuta colpisce poco meno dell'1% dei pazienti e può degenerare in artrite reattiva, infiammazioni a carico di fegato e reni, meningite e nella sindrome di Guillain-Barré che porta alla alla paralisi, parziale o totale. I CONSIGLI. La cottura è la prima arma di prevenzione. Secondo alcuni studi, realizzati dal Food Standards Agency ossia dall'Agenzia per la sicurezza alimentare del Regno Unito, dal Department of Agriculture degli Stati Uniti e della North Carolina State University, sono emersi cinque suggerimenti per evitare contaminazioni durante la preparazione del pollo: preparare la carne per ultima, dopo verdure e frutta; usare un tagliere a parte per la carne; non lavare il pollo; lavarsi le mani per almeno 20 secondi dopo aver maneggiato la carne; usare un termometro per essere sicuri che la carne raggiunga almeno i 73 gradi durante la cottura. Più in generale, per ridurre la trasmissione del Campylobacter, mai lavare il pollo prima di averlo cucinato: c'è il rischio di disperdere i batteri in tutta la cucina e quindi farli arrivare al cibo. In ogni caso è utile lavare spesso tutti gli utensili e gli elettrodomestici da cucina ed evitare il contatto con oggetti come pannolini e lettiere di animali domestici. GLI ULTIMI CASI. Recentemente sono stati segnalati due casi di Campylobacter: uno appena una settimana fa a Bristol, in Inghilterra, e l'altro nel giugno scorso a Pescara dove si è verificata una massiccia intossicazione alimentare di oltre 130 bambini e alcuni adulti che avevano mangiato nella mensa della scuola.

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