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Rapito davanti alla figlia e ucciso a Palermo, in appello ribaltata la condanna

Ribaltata la sentenza per Salvatore Gregoli. La corte d’assise d’appello di Palermo lo ha assolto per l'omicidio di Giampiero Tocco, fatto sparire col metodo della lupara bianca il 26 ottobre del 2000, e condannato a 30 anni in primo grado.

I giudici hanno ribaltato la sentenza del Gup, che aveva ritenuto Gregoli componente del commando che rapì la vittima designata. Gregoli era in compagnia della figlioletta di sei anni fa quando venne sequestrato da finti agenti della polizia. Il macellaio di Terrasini capì subito che il posto di blocco era fasullo e ottenne che la bimba non venisse prelevata.

Fu poi lei stessa a dare l’allarme, utilizzando il telefono del papà per chiamare la mamma, e poi a mettere gli investigatori sulla giusta pista, realizzando un disegno che raffigurava gli uomini con la pettorina della polizia mentre portavano via Tocco.

Il commerciante sarebbe stato punito perchè ritenuto coinvolto nella sparizione - risalente a un mese prima - di Giuseppe Di Maggio, figlio del patriarca Procopio, capomafia di Cinisi, morto a 100 anni nel 2016, e fratello di un altro mafioso, Antonino Di Maggio.

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