È stata fissata l'udienza preliminare sul caso dell'incendio della nave Florio della Tirrenia, che collegava Napoli a Palermo, avvenuto la notte tra il 28 e il 29 maggio 2009: si terrà il prossimo 6 febbraio alle ore 9,30. A bordo del traghetto c’erano 513 passeggeri e 53 componenti dell’equipaggio che furono evacuati con scialuppe di salvataggio. I mezzi nella nave andarono tutti distrutti. Per il rogo, sono imputati il comandante Aurelio Oliviero, il direttore di macchina Pasquale Cummaro, il primo ufficiale di macchina Gaetano Veniero e il responsabile dell’ufficio tecnico della Tirrenia, Antonio Vendittis, che avrebbe ordinato le ventole dell’impianto antincendio in un numero insufficiente e senza fornire i particolari alla ditta. Tra chi attende giustizia c’è la signora Amalia Basile (difesa dall'avvocato Marco Traina), vedova di Antonino Di Franco, morto il 20 dicembre del 2014 per tumore ai polmoni la cui origine sarebbe stata causata dall’inalazione dei fumi del rogo. Di Franco, infatti, dipendente della Tirrenia, stava svolgendo le mansioni di operatore di bordo. Fu tra i primi ad accorgersi dell’incendio e tra i primi ad essere esposto ai fumi. L’uomo, dopo il rogo, cominciò a soffrire di gravi problemi di respirazione che lo hanno portato, dopo anni di costose cure, alla morte nel 2014. Circa 40 persone, di cui 18 dell'equipaggio, fecero ricorso alle cure dei sanitari. Tra loro una donna di 29 anni incinta e un ragazzo di 15.