La seconda sezione penale del tribunale di Palermo ha assolto 38 lavoratori della Fiom Cgil, che nel 2011 scioperarono e occuparono lo stabilimento Fincantieri per protestare contro la perdita dei carichi di lavoro. L’azienda li denunciò nonostante allo sciopero, indetto da Fim Fiom e Uilm, avesse partecipato gran parte dei 560 dipendenti e dei mille lavoratori dell’indotto. Ad assisterli è stato l’avvocato Fabio Lanfranca.
La protesta, che coinvolse l’intero stabilimento, scoppiò all’indomani della mancata acquisizione da parte di Fincantieri di una commessa di circa 70 milioni di euro, destinata al cantiere palermitano per la ristrutturazione e la riparazione della nave da crociera Costa Romantica. La lavorazione fu poi acquisita dal cantiere privato Mariotti di Genova.
"Fu uno sciopero molto impegnativo, sia in termini economici che fisici, passavamo anche le notti in fabbrica - ricorda Francesco Foti, segretario provinciale Fiom Cgil, uno dei lavoratori oggi assolti - Il rischio di licenziamento per gli operai dell’indotto era dietro la porta e per i dipendenti Fincantieri era prevista la cassa integrazione a zero ore".
Ci furono manifestazioni pubbliche con in testa i segretari nazionali dei sindacati. La calma tornò soltanto dopo l’intervento dell’allora prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, che riportò i sindacati e l’azienda su un tavolo di concertazione in prefettura. Da quell'incontro scaturì l’arrivo di una nave cisterna da mettere subito in lavorazione, l’Alba Marina degli armatori palermitani Barbaro. (ANSA)
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