Continuano a farsi sentire i siciliani di "Si resti, arrinesci", la campagna regionale nata per fermare l’emigrazione forzata giovanile dalla Sicilia. Diversi striscioni sono stati appesi in più aree della città per ricordare l’appuntamento di venerdì. Prevista, infatti, venerdì una grande marcia che partirà alle 9.30 da piazza Verdi, un primo grande appuntamento di piazza indetto dopo una serie di assemblee pubbliche che si sono date in queste settimane in più città come Palermo, Catania, Messina, Belmonte, i paesini delle Madonie. Nelle diverse comunità dell’Isola ci si sta, dunque, organizzando con dei pullman per permettere a quanta più gente possibile di partecipare. La campagna è divenuta un fenomeno dilagante perché dilagante è il malcontento dei siciliani strappati dalle proprie radici. "L'emigrazione forzata riguarda tutti i settori della società... c'è chi parte dopo la scuola, chi dopo l’università, anche in età avanzata - viene spiegato - e con una famiglia sulle spalle si è costretti a far fagotto e andar via da questa terra che, a causa della disattenzione dei politici, non riesce a soddisfare i bisogni dei cittadini e disattende alle loro legittime aspettative". Ma se da una parte emerge una classe politica «carica di criticità e mancanze», dall’altra si delinea un fronte sempre più ampio di siciliani che vogliono far sentire la propria voce e il proprio dissenso. "Si Resti Arrinesci si afferma, quindi - spiegano gli organizzatori - come il nuovo urlo di tutti coloro che non vogliono più restare inermi di fronte a un fenomeno drammatico e sempre più esteso come l’emigrazione dalla Sicilia. L’urlo di chi decide di restare per lottare e lottare per restare".