Regge sostanzialmente in appello la sentenza contro la mafia di Trabia e San Mauro Castelverde. I giudici della prima sezione della Corte d'Appello, presieduta da Adriana Piras (e composta anche dal relatore Mario Conte e Luisa Anna Cattina), hanno infatti accolto le richieste del pg Rita Fulantelli e hanno inflitto tre secoli e mezzo di carcere, senza grandissime differenze rispetto ai 363 anni del primo grado.
I capi del mandamento di Trabia e di quello di San Mauro Castelverde, Diego Rinella e Francesco Bonomo, sono stati condannati rispettivamente a 17 anni e 8 mesi e a 11 anni e 9 mesi. Rinella è uno di quelli che con la continuazione si è ritrovato con una pena più alta rispetto al primo grado (gli erano stati inflitti 16 anni e mezzo).
Per due dei 42 imputati, Saverio Maranto (difeso dall'avvocato Rosanna Vella) e Giuseppe Vitanza, il verdetto è stato ribaltato in senso positivo. Sono passati da condanne che rispettivamente erano state di 11 anni e mezzo e di 4 anni e 2 mesi ad assoluzioni piene. Maranto è anche tornato in libertà. Per altri due, invece, la sentenza è stata ribaltata in modo opposto: Salvatore Abbadessa, che era stato assolto, ieri è stato condannato a 11 anni ed è stato pure arrestato, mentre Michele Serraino, anche lui scagionato dal gup, ora è stato condannato a 4 anni.
Il processo nasce dall'operazione Black Cat, condotta il 31 maggio 2016 dai carabinieri di Termini Imerese e coordinata dall'aggiunto Leonardo Agueci (oggi in pensione) e dai pm Sergio Demontis, Ennio Petrigni (adesso entrambi aggiunti), Bruno Brucoli e Gaspare Spedale. L'indagine consentì di far luce sulle dinamiche del clan e si scoprì che i nuovi boss erano i vecchi, gli anziani.
I giudici, come scrive Sandra Figliuolo sul Giornale di Sicilia in edicola, hanno anche confermato quasi mezzo milione di provvisionali (470 mila euro per l'esattezza) a 23 Comuni, all'ex sindaco di Cerda, Andrea Mendola, che in seguito a una serie di attentati incendiari era stato costretto a dimettersi, a 4 vittime di estorsione e a diverse associazioni antiracket, che si erano costituiti parte civile.
Ecco tutti condannati e le pene: Diego Rinella (17 anni e 8 mesi), Michele Modica (13 anni), Giuseppe Ingrao (9 anni), Antonino Vallelunga (10 anni e tre mesi), Giovanni Filippo Colletti (13 anni), Vincenzo Medica (8 anni e 8 mesi), Diego Guzzino (8 anni e 8 mesi), Salvatore Sampognaro (8 anni e 8 mesi), Salvatore Palmisano (11 anni e 4 mesi), Giuseppe Libreri (13 anni e 10 mesi), Mario D'Amico (8 anni e 10 mesi), Antonino Fardella (9 anni e 4 mesi), Raimondo Virone (8 anni e 6 mesi), Massimiliano Restivo (4 anni e 10 mesi), Stefano Contino (12 anni e otto mesi), Gandolfo Maria Interbartolo (14 anni e 4 mesi), Vincenzo Civiletto (9 anni), Giovanni Gaetano Muscarella (9 anni e 1 mese), Giacomo Li Destri (9 anni e 1 mese), Antonino Giuliano (2 anni), Giuseppe Rio (4 anni e 2 mesi). Silvio Napolitano (5 anni e quattro mesi), Vincenzo Calderaro (5 anni e 4 mesi), Ciro Guardino (3 anni), Francesco Bonomo (11 anni e 9 mesi), Giovanni Antonio Maranto (14 anni e 11 mesi), Antonio Scola (11 anni e 9 mesi), Angelo Schittino (8 anni e 2 mesi), Santo Bonomo (8 anni), Salvatore Schittino (6 anni), Pietro Termini (4 anni e 4 mesi), Giuseppe Scaduto (6 anni), Antonino Teresi (6 anni), Mariano Parisi (11 anni), Vincenzo Sparacio (10 anni), Vincenzo Vassallo (9 anni), Francesco Cerniglia (6 anni), Salvatore Abbadessa (11 anni, in primo grado era stato assolto), Michele Serraino (4 anni, anche lui era stato assolto).
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