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Migranti, Lorefice a Lampedusa: "Sono prediletti di Dio, non alziamo muri"

«Non fuggire. Non chiuderti. Non voltare le spalle. Non alzare i muri. Chi viene dal mare è 'la ricchezza delle genti'». È ricchezza perché, «arrivano figli d’uomo e dunque figli di Dio. Figli amati da Dio. Destinati alla luce e alla vita da Dio».  Lo ha detto, citando Isaia, l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, nel corso dell’omelia pronunciata ieri a Lampedusa, durante la concelebrazione eucaristica, presieduta nella Parrocchia di San Gerlando per i festeggiamenti in onore della patrona dell’isola delle Pelagie.

«Le genti che arrivano dal mare sono portatori di ricchezza - ha proseguito-. Sul loro volto è la ricchezza del volto di persona, sono corpi umani, storie, sentimenti, portano attese, hanno sentimenti, desideri, ricercano felicità, libertà, pienezza di vita».

«Il Figlio di Maria e di Giuseppe, la prima famiglia di profughi dell’era cristiana, dice oggi alla comunità civile e cristiana di Lampedusa: 'Sii porto di approdo; sii porto salvo'. Perché attorno a Maria, con questo titolo, Porto Salvo, ti sei da sempre ritrovata e continui a ritrovarti. Sii porto di salvati e porto di salvezza soprattutto per chi è destinatario della predilezione di Dio: i suoi figli affamati, assetati, nudi, perseguitati, forestieri, ammalati, carcerati. A noi cristiani, il Signore, continua a dire: 'Voi siete la luce del mondo, il sale della terra. Rinnova la sua chiamata: 'Venite vi farò pescatori di uomini'».

Lorefice ha utilizzato il pastorale realizzato con il legno dei barconi, che ha usato Papa Francesco, nel suo primo viaggio l’8 luglio 2013. A sovrastare l’abside della chiesa parrocchiale, la Croce Milagro donata all’isola dallo stesso Pontefice, realizzata con i remi dei barconi dei migranti.

Nella sua riflessione l’arcivescovo ha poi aggiunto: «Il Figlio di Dio che oggi dice a questa nostra santa assemblea, a questa nostra comunità cristiana che porta il nome di Gesù, Cristo: Alzati! Rivestiti di luce. La luce di Cristo dilata il tuo cuore. Il nostro cuore. La luce di Dio, accolta, dilata il cuore. L’abbondanza del mare si riversa su di te, come ha annunziato il profeta Isaia».

Lorefice si è recato anche presso il cimitero, accompagnato dai parroci don Carmelo La Magra e don Fabio Maiorana insieme a Paola La Rosa del Forum Lampedusa Solidale, dove si è fermato in silenzio davanti alle tombe delle persone morte nel Canale di Sicilia durante le traversate per sfuggire alle guerre, alla fame e alle torture subite nei centri di detenzione libici.

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