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Mafia, pena ridotta per Teresa Marino: boss a Palermo e nonna già a 38 anni

Teresa Marino

Condanne pesantissime al processo Panta Rei. In primo grado complessivamente erano state inflitte pene per oltre due secoli e mezzo, ma in appello si supera i tre secoli, perché in alcuni casi i giudici hanno valutato in maniera più grave i comportamenti dei singoli, soprattutto quelli che avevano ruoli di rilievo, e hanno così aumentato l’entità delle condanne, così come richiesto dall'accusa.

Al processo, che vede alla sbarra boss, estortori e gregari di Cosa nostra dei clan di Porta Nuova, Villabate e Bagheria, spicca la figura di Teresa Marino, moglie di Tommaso Lo Presti, detto il Pacchione: ma per la donna, a differenza di altri imputati, c’è uno sconto di pena perche viene meno l'accusa di traffico di droga. In primo grado era stata condannata a 14 anni, in appello invece 10 anni e 8 mesi.

Teresa Marino oggi ha 42 anni, ma già quando fu arrestata, tre anni e mezzo fa, oltre a essere madre di 5 figli, era anche nonna. Come spiega Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia in edicola, non avrebbe vissuto solo all'ombra del marito, ma avrebbe comandato con l'ausilio di Ludovico Scurato, suo collaboratore, e con un reggente, Paolo Calcagno, incaricato di intrattenere i rapporti con le vittime e di incassare da loro il pizzo.

A Teresa Marino Cosa nostra pagava anche le rate del mutuo di casa grazie ai proventi dello spaccio di droga e del pizzo. Il 25 giugno del 2015 era finita ai domiciliari nell’ambito di un’indagine della Guardia di finanza, ma nonostante tutto, nella sua casa in via Cipressi riceveva capi e gregari e pianificava gli affari del mandamento di Porta Nuova.

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