La procura generale di Palermo si è associata alla richiesta della difesa di Marcello Dell’Utri, che aveva proposto l’audizione di Silvio Berlusconi nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha detto il Pg Sergio Barbiera, che, oltre ad aderire alla proposta degli avvocati del senatore di Forza Italia (oggi in carcere con l’accusa di concorso in associazione mafiosa), ha presentato proprie richieste istruttorie per riaprire il dibattimento. Riguardo alla posizione dell’ex premier, Barbiera, che sostiene l’accusa assieme al collega Giuseppe Fici, ha osservato che c'è da decidere la veste in cui sentirlo. «Berlusconi, infatti - ha spiegato il rappresentante della procura generale - è destinatario della minaccia dei Graviano». I boss di Brancaccio intendevano proseguire la strategia stragista anche nel 1994, fino a poco prima del loro arresto, avvenuto il 27 gennaio di 25 anni fa. Un dato, questo, «pure riportato nello stesso capo d’imputazione. Va comunque valutata con particolare attenzione - ha proseguito il pg Barbiera - l’attendibilità di Berlusconi, anche rispetto alle forme con le quali deve essere sentito, se come teste puro o, più correttamente, come teste assistito o imputato di reato connesso».