Oltre ai guasti gli incendi. La discarica di Bellolampo non ha pace. E le fiamme aggiungono emergenza su emergenza rallentando la raccolta dei rifiuti, già in difficoltà, a Palermo. A causa dell'incendio che ieri mattina si è propagato in via Poggio del Pineto, nella zona che sovrasta l'impianto, gli autocompattatori carichi di spazzatura sono rimasti fermi per ore e sono riusciti a conferire l'immondizia solo nel pomeriggio. Ma a preoccupare è la frequenza dei roghi: quello di ieri è il quarto in un mese. Una casualità? Non per il sindaco Leoluca Orlando che parla di "sabotaggio". "Dopo 4 incendi in meno di trenta giorni che interessano l’area e l’impianto rifiuti di Bellolampo credo che sia lecito sospettare del fatto che qualcuno ben organizzato stia agendo per sabotare l’azienda e la città, creando disservizi e rallentando il lavoro dei mezzi impegnati nella raccolta dei rifiuti", dice il primo cittadino che annuncia un esposto contro ignoti alla Procura della Repubblica "perchè su queste 'coincidenze' sia fatta luce". "Credo che non sia più rimandabile fare luce su chi e perchè ha interesse ad attaccare un’esperienza di gestione pubblica che ha tagliato fuori dalla gestione dei rifiuti interessi privati per decine di milioni", conclude Orlando. "Forte preoccupazione" è stata espressa anche dal presidente della Commissione Antimafia all'Ars, Claudio Fava: "Per i problemi che determina nella gestione della raccolta in città e nei comuni della provincia e per la necessità di utilizzare in emergenza altri impianti, quasi sempre privati, per il conferimento dei rifiuti. Quello dei rifiuti è un business con un giro di affari milionario su cui la commissione regionale antimafia intende svolgere un approfondimento. Per questo nei prossimi giorni con ascolteremo i vertici dell’azienda Rap e rappresentanti dell’amministrazione comunale". Per Sinistra Comune, "È un segnale che impone attenzione sia da parte delle istituzioni che delle autorità preposte a vigilare. Denunciamo un 'sistema rifiuti' criminale e criminogeno che ha trovato forti appigli anche nella politica e che da anni impedisce la svolta, cioè l’attivazione di un circuito virtuoso, dal conferimento allo smaltimento dei rifiuti. È evidente la matrice dolosa e la complessiva regia dietro ai tanti roghi".