Sette persone complessivamente sono state arrestate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reati contro la pubblica amministrazione e frode fiscale. Sequestrati beni per un milione di euro. In azione le fiamme gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, coordinate dalla procura, che hanno eseguito l’ordinanza per gli arresti domiciliari emessa dal gip nei confronti di quattro persone, residenti nella provincia di Palermo, cui sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, al riciclaggio, alla commissione di falso e la tentata truffa ai danni dell’Inps, nonchè al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il provvedimento segue l’esecuzione di un fermo eseguito nei giorni scorsi nei confronti di ulteriori tre persone che producevano falsi documenti per consentire la permanenza in Italia di extracomunitari. L’attività investigativa ha colpito due associazioni a delinquere, tra loro collegate, e a fare da trait d’union era un ragioniere palermitano, più volte nel tempo destinatario di inchieste giudiziarie anche nel settore fiscale, tanto da essere stato radiato dall’albo professionale. L’indagine è partita da controlli su una serie di aziende attive nel campo dell’edilizia che, prive di una reale struttura tecnico-imprenditoriale, hanno nel tempo generato un vorticoso sistema di frodi basato su fatture per operazioni inesistenti per importi milionari. Terminale di questo circuito di documenti fiscali fittizi è risultata un’impresa del centro-nord che proprio in Sicilia si era aggiudicata l'appalto Consip "Scuole belle" con il quale si dovevano realizzare interventi per sistemare gli istituti scolastici di tutta Italia. Secondo le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, in Sicilia la cooperativa bolognese 'l'Operosa', vincitrice dell'appalto, avrebbe emesso un vorticoso giro di fatture false per un milione in modo da usufruire di notevoli vantaggi fiscali. Nei confronti della cooperativa è scattato un sequestro di beni per un milione. Nel corso dell'indagine, coordinata dalla procura di Palermo, sono inoltre stati scoperti 150 contratti di lavoro falsi fatti ad extracomunitari, per ottenere il permesso di soggiorno. Contratti che venivano gestiti dall'ex ragioniere palermitano. Gli extracomunitari risultavano lavorare per le ditte che gestivano i subappalti ma in realtà lavoravano solo sulla carta. Nell'ambito di questo filone d'indagine è scattato il fermo nei confronti di tre cittadini extracomunitari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.