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Disabile bloccato per 15 ore all'aeroporto di Palermo, chiesti i danni

Un disabile bloccato all’aeroporto di Palermo per 15 ore. La compagnia Volotea, infatti, gli ha negato l’imbarco per presunte ragioni di sicurezza. A denunciarlo l’Unione nazionale consumatori. L’uomo, di Ancona, costretto a muoversi su una sedia a rotelle, aveva prenotato un volo Ancona-Palermo e ritorno. Dato che la sedia a rotelle dispone di un kit di motorizzazione, che funziona con una batteria al litio, chiede se può imbarcarla.

All’andata per l’assistente addetta all’imbarco non ci sono problemi di sicurezza e lo autorizza a imbarcare non solo la carrozzina, ma anche la batteria al litio. Ma al ritorno, la stessa compagnia aerea, la pensa diversamente e comincia l’odissea per l’uomo e la sua famiglia. Presentatosi in aeroporto alle 18, due ore prima della partenza del volo, chiede di imbarcare la carrozzina. L’addetta al check-in decide di contattare «il responsabile», che a sua volta si rivolge a «uffici competenti».

Dopo un’ora di inutile attesa, il disabile propone di lasciare a terra la batteria, in custodia al servizio deposito aeroportuale o alle forze dell’ordine, dove sarebbe stata poi prelevata da persona di sua fiducia, ma riceve risposta negativa dal responsabile del check-in. Dopo altri 30 minuti di attesa ripropone il deposito presso la stazione dei carabinieri dell’aeroporto e la soluzione viene accettata. Essendo la stazione a 20-30 metri dal banco del check-in, impiega 5 minuti per depositarla e tornare al banco del check-in, alle 19.38, 22 minuti prima dell’orario di partenza previsto, ma il responsabile gli comunica la chiusura dell’imbarco.

Inutile far notare che i suoi amici di viaggio, subito contattati, erano ancora in attesa al gate di imbarco, rimasto aperto, essendo il volo in ritardo, fino alle 20 e 10, ossia 32 minuti dopo il negato imbarco. Niente da fare. Alla fine l’aereo partirà, senza l’uomo, solo alle 20 e 20. Essendo il primo volo disponibile solo la mattina seguente, alle 8.45, destinazione Roma, con un’altra compagnia aerea, non ricevendo alcun tipo di assistenza, è costretto a dormire in aeroporto, insieme alla sua famiglia (con un bambino al seguito). Alla fine tornerà ad Ancona il 9 giugno alle 15.30 invece che il giorno prima alle ore 21.30. «Una vicenda che ha dell’incredibile. Per questo - dice Corrado Canafoglia, dell’Unione nazionale consumatori - non solo abbiamo inviato reclamo alla compagnia aerea, chiedendo il legittimo risarcimento del danno, ma anche chiesto l’intervento dell’Enac, affinchè effettui tutti gli accertamenti necessari ed adotti i provvedimenti opportuni. Sono stati interessati del caso anche il sindaco di Palermo e il presidente della Regione».

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