Non si placano le polemiche attorno al caso delle sorelle Napoli a Mezzojuso. Il sindaco Salvatore Giardina, dopo aver appreso dell'arrivo degli ispettori inviati dal Viminale, su Facebook scrive un post mostrando la sua soddisfazione: "Finalmente! Finalmente questa vicenda, una pagina buia per il nostro paese e per la comunità, si concluderà facendo quella chiarezza che Giletti ha sempre impedito - si difende il primo cittadino di Mezzojuso -. Non sono stato al funerale di Don Cola La Barbera e le forze dell'ordine lo sanno. Quando ho risposto a Giletti ero esasperato e ho voluto essere io provocatorio per una volta, stanco dall’essere messo alla gogna e di dovermi continuare a giustificare ancora non ho capito per che cosa". Poi aggiunge: "A quel funerale andarono molte persone e l’unico politico che andò al funerale e a casa del boss fu Sandro Miano, allora sindaco del paese. Nella mia vita ho partecipato al funerale di un solo mafioso, Totò Napoli, ma non sapevo che fosse un affiliato a cosa nostra: l’ho saputo solo pochi mesi fa dalla lettura di un’informativa dei Ros". Giardina manda una frecciatina anche a Massimo Giletti che ha aperto il caso nel suo programma su La7 Non è l'Arena. Il presentatore ha anche scritto nel frattempo un libro sul caso Napoli dal titolo "Le dannate". Ed è proprio sulla vendita delle copie che Giardina punzecchia il presentatore ma anche il ministero: "‘In considerazione del flop delle vendite del libro di Giletti sulle sorelle Napoli, il Viminale ha pensato bene di dargli una mano inviando gli ispettori al Comune di Mezzojuso. Che dire? Si vede che la promozione della lettura è una priorità del governo, anche per i cosiddetti libri-spazzatura".