Proseguono i controlli della Capitaneria intensificati dopo i casi di intossicazione da tonno rosso che hanno provocato il ricovero di 13 persone colpite dalla sindrome sgombroide. I militari in un laboratorio che si trova in centro a Palermo e in un ristorante cinese hanno sequestrato 350 chili tra gamberi, pesce spada e mazzancolle tropicali. Durante le ispezioni, il pesce è stato trovato senza etichettatura e privo dei documenti che servono per risalire all’origine. «Non è a rischio soltanto il tonno - spiegano i militari della Guardia costiera - ma ogni tipo di pesce che una volta catturato viene conservato male prima di essere consumato. Se la catena del freddo viene infatti interrotta, si favorisce la proliferazione batterica». «Il tonno - dicono - è più predisposto e ricordiamo che la cottura può rivelarsi inutile. Per essere messo in vendita necessita di opportuni controlli sanitari. Spesso l’apparenza inganna e, nonostante l’aspetto gradevole, il prodotto può essere contaminato. In questo caso il pesce sembra fresco perché conserva il suo colore, ma in realtà contiene istamina, una sostanza che si forma negli organismi quando cominciano a decomporsi e che può causare seri problemi alla salute».