L'ultimo caso, tra i più eclatanti, è stato l'arresto del netturbino "pusher", sorpreso a spacciare con il mezzo per la raccolta dei rifiuti e durante l'orario di lavoro. E a questo, si sommano episodi di furti, cresta sull'orario di lavoro, allontanamenti non giustificati. Cattive abitudini che andavano avanti probabilmente da anni ma negli ultimi mesi, sembra che la Rap abbia alzato il livello di guardia.
«Personalmente ho alzato il livello di attenzione perché chi vuole fare il furfante, il fannullone o il ladro è meglio che vada via dalla Rap - spiega l'amministratore unico della Rap, Giuseppe Norata, intervistato dal Giornale di Sicilia - In questo momento abbiamo molte difficoltà, nonostante gli sforzi non siamo ben visti in città e certi comportamenti non ci aiutano. Ecco perché l’intransigenza con noi stessi diventa indispensabile».
La scorsa settimana a Bellolampo, Norata ha notato che l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti era chiuso in un orario in cui invece avrebbe dovuto essere in piena attività. Ci è voluto poco per scoprire che i sei impiegati se ne stavano beatamente sotto la doccia, almeno tre quarti d'ora prima della fine del turno di lavoro. Per loro, Norata ha avanzato all'ufficio personale la richiesta del licenziamento.
Come si legge sul Giornale di Sicilia, in quest'ambito si inserisce il rigetto del ricorso contro il licenziamento presentato da Giovanni Calò, che nel giugno dell'anno scorso venne appunto licenziato dopo essere stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di furto di carburante.
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