Spunta un altro imputato per l'omicidio di Dino Salvato, 29 anni, eliminato con due colpi di pistola alla testa - secondo la Procura - dallo zio, Alfonso Vela, di 44, lo scorso 21 maggio in fondo Picone, non lontano da via Decollati, nel quartiere Oreto.
All'udienza preliminare fissata per la metà di questo mese, infatti, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola, dovrà presentarsi anche un parente di Vela, Emanuele Marino: per lui, come emerge soltanto adesso, l'accusa è di favoreggiamento.
In base alla ricostruzione dei sostituti procuratore Chiara Capoluongo e Bruno Brucoli, che hanno coordinato l'inchiesta, non solo Marino sarebbe stato presente al momento del delitto, ma avrebbe anche aiutato Vela a fuggire. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio formulata anche a suo carico.
Alla base dell'omicidio del giovane, vi sarebbe un movente veramente banale, cioè un post che la vittima avrebbe pubblicato su Facebook e che avrebbe indotto lo zio a credere che Salvato avesse fatto lo «sbirro».
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