Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Bancarotta, cinque condanne a Palermo per il crac del gruppo Miraglia

La quarta sezione del tribunale di Palermo ha condannato cinque dei sette imputati della bancarotta fraudolenta che aveva portato, tredici anni fa, al crac da tredici milioni del gruppo tessile Miraglia e alla chiusura dei negozi e al licenziamento di decine di lavoratori. La camera di consiglio è durata oltre nove ore e solo a mezzanotte passata ha deliberato. Il collegio, presieduto da Bruno Fasciana, è andato oltre le richieste della Procura per il patron dell’azienda, Lucio Miraglia, infliggendogli sette anni e mezzo, contro i sei richiesti; sei anni sono stati dati a Giancarlo Ciacciofera e cinque e 4 mesi a Carlo Sorci (per entrambi la richiesta era di sei) due a Maria Pia D’Addelfio e tre anni a Vittorio Passaro. Assolti solo Francesco e Anna Mocciaro. L’indagine della Guardia di Finanza accertò una distrazione di beni aziendali per circa tredici milioni di euro a danno dell’Erario e dei creditori, ma anche numerosi reati societari, fallimentari e fiscali. Nell’inchiesta vennero coinvolte varie società del gruppo Miraglia che, secondo la Procura, sarebbero servite per complesse operazioni finalizzate a spostare importanti patrimoni mobiliari ed immobiliari, per evitare le procedure fallimentari già avviate per alcune delle aziende del gruppo.

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