Il dormitorio di piazzetta della Pace, a Palermo, rischia di chiudere. Dal Comune è arrivata un'ordinanza di sgombero che invita la Danza delle ombre, associazione che dal 2013 gestisce la struttura, a liberare i locali per "un problema strutturale che possa mettere in serio rischio l’incolumità fisica degli occupanti". La Casa di Muhil è stato il primo dormitorio cittadino accreditato dal Comune, che ha assegnato all'associazione gli spazi di quelli che un tempo erano uffici comunali da tempo inutilizzati, per creare un centro che potesse dare accoglienza notturna ai senza dimora della città. In tutti questi anni sono stati centinaia i senzatetto che sono passati dal dormitorio di piazzetta della Pace. Tra gli ultimi, anche Mohammed, il clochard rimasto senza un posto in cui dormire dopo che il camper in cui viveva, nei pressi del porticciolo di Sant'Erasmo, è stato dato alle fiamme. I volontari dell'associazione non ci stanno e contestano il provvedimento del Comune. "Sono arrabbiata tanto che non riesco a dormire la notte. Tutto ciò che di buono c'è tentano di farlo morire", scrive Marina Scardavi, medico e presidente di La Danza delle ombre in una lettera aperta indirizzata al Comune. "Questa ordinanza risulta priva di fondamento poiché alcun problema strutturale che possa mettere in serio rischio l’incolumità fisica degli occupanti sussiste ed è mai stato accertato e documentato. Diversamente, si rileva che in seguito agli ultimi lavori di ristrutturazione, personale tecnico dello stesso Comune durante un successivo sopralluogo effettuato, ritenevano agibili e privi di problemi strutturali i suddetti locali". Marina Scardavi, "la dottoressa", come la chiamano i senza dimora di Palermo, si dice "amareggiate. "Adesso, dopo tanti anni, anni in cui abbiamo salvato centinaia di vite umane, recuperato persone, trovato lavoro, affittato appartamenti, curato, assistito, amato, ridato dignità e speranza a chi l’aveva persa, con un rimborso delle spese prodotte di 5 euro a persona per posto letto, cosa succederà? Adesso io urlo che sono incazzata nera. Ma non faranno morire questo piccolo luogo di riposo, familiare, Strapieno, Prima di farlo, devono passare sul mio cadavere. Sono fiduciosa che la volontà politica, per il bene di persone cosi svantaggiate, prevarrà sulla ottusa burocrazia, e che il sindaco Orlando e l’assessore Giuseppe Mattina risolvano al più presto l’incresciosa vicenda". "Stiamo lavorando per trovare una soluzione – assicura l'assessore comunale alle Politiche sociali, Giuseppe Mattina -. Non si può non riconoscere il servizio fondamentale che fa La Danza delle ombre, dando accoglienza e occupandosi delle marginalità più estreme".