Ad appena 24 ore dalla consegna del progetto definitivo al Comune di Palermo, l'area in cui dovrà sorgere l’asilo nido di Brancaccio "I Piccoli di 3P" è stata presa di mira dai vandali. Ignoti hanno trafugato lo striscione che raffigura il progetto e rotto il catenaccio del cancello, che è stato poi chiuso con un cordino bianco. A darne notizia è il Centro di Accoglienza Padre Nostro, associazione fondata dal Beato Padre Pino Puglisi, parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia.
"Transitando da lì mi sono fermato con l’auto perché avevo notato che mancava lo striscione e ho visto tre ragazzini dell’età di circa 10 anni che, al mio richiamo di uscire fuori dal terreno, mi hanno replicato: «tu cu sì… un è u tuo u tirrienu e ccà tu asilo un ni costruisci» (Tu chi sei, il terreno non è il tuo e qui tu asilo non ne costruisci).
Subito dopo sono scappati verso via Brancaccio direzione ex passaggio a livello, oggi vero e proprio Bronx di Brancaccio", dichiara Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro.
«Possibile che nessuno si sia accorto di nulla? O qualcuno se ne è accorto e non ha detto niente per paura? Il messaggio del bambino era farina del suo sacco? Dobbiamo preoccuparci per il suo futuro o era il messaggio di un pavido infame che usa i bambini per inviare messaggi incivili? E cosa significa quella sedia rotta posta dove era posizionata la pedana in cui ieri i relatori si alternavano a parlare? Tutte le ipotesi devono farci riflettere ancora di più e in maniera sistematica».
Ieri nell'area è avvenuta la cerimonia in cui il Centro Padre Nostro ha consegnato il progetto definitivo al Comune, che dovrà realizzare un asilo comunale e realizzare così uno dei sogni di Padre Pino Puglisi.
"C'è una parte del territorio che deve essere sollecitata alla riflessione - dice Maurizio Artale -. È arrivato il momento che lo Stato si riappropri di questo territorio".
"Ieri nel mio discorso augurale all’iniziativa ho detto che per noi del Centro di Accoglienza Padre Nostro questo ssilo, più di ogni altra cosa, deve incarnare sul territorio la presenza dello Stato e di tutte le istituzioni che lo compongono.
I pellegrini che vengono a visitare i luoghi del Beato Giuseppe Puglisi dovranno vedere che Brancaccio vuole fortemente diventare un quartiere modello di innovazione formale di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione al suo futuro e cioè ai bambini. Quei bambini che, fin dal suo insediamento nella Comunità di Brancaccio, il Beato Giuseppe Puglisi volle tutelare e preservare dalle grinfie della mafia".
"C’è qualcuno che ancora oggi utilizza quei bambini come carne da macello, vuole rubargli il futuro e distruggere la speranza nelle poche persone oneste di Brancaccio".
"Un altro episodio inquietante mi era successo quando abbiamo creato e poi donato al Comune il progetto per la realizzazione della piazza a Brancaccio", ricorda Artale. In quell'occasione il presidente del centro di accoglienza venne minacciato di morte. "C’è ancora una Brancaccio che non vuole far sviluppare e aprire il quartiere alla città, sarebbe ora di fargli cambiare idea", conclude.
Sull'episodio è intervenuto anche il M5s di Palermo: "I nuovi inquietanti segnali registrati a Brancaccio non rallenteranno minimamente l’intervento dello Stato. Il M5S esprime vicinanza al presidente del Centro d’accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale e alla comunità di Brancaccio”, dichiarano in una nota i parlamentari Roberta Alaimo, Steni Di Piazza, Valentina D’Orso, Aldo Penna, Giorgio Trizzino e Adriano Varrica.
“Gli episodi verificatisi neanche 24 ore dopo l’incontro pubblico a cui hanno preso parte anche i parlamentari M5S, dimostrano da una parte che a Palermo c’è ancora una resistenza di mentalità mafiosa da combattere e dall’altra che siamo sulla strada giusta perché qualcuno si infastidisce per la presenza dello Stato. Vogliamo ribadire ancora una volta che le istituzioni sono e saranno presenti più che mai nel contrasto a certi fenomeni, a sostegno della legalità e della parte sana della cittadinanza, e proprio per questo ci attiveremo sin da subito per organizzare un nuovo evento a Brancaccio, per testimoniarlo”.
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