Svelato il mistero: il congegno ritrovato in una cassetta dell'Enel, a pochi passi dall'abitazione palermitana di Sergio Mattarella, non serviva per spiare il presidente della Repubblica. Come si legge in un articolo di Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, era stato piazzato lì nell'ambito di un'indagine regolare, risalente ad alcuni mesi fa. Al termine del periodo di monitoraggio del «bersaglio» (che non era ovviamente Mattarella) il congegno non era stato rimosso tempestivamente: e così poco più di un mese fa un tecnico dell'Enel lo aveva ritrovato, nel corso di alcuni lavori di manutenzione. Altri dettagli sul Giornale di Sicilia in edicola.