Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Mafia, confiscati beni per 300 mila euro ad un narcotrafficante palermitano

Confisca da 300 mila euro ad Alessandro Bronte, 33enne palermitano; i beni erano stati già sottoposti a sequestro il 10 maggio del 2017. La Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione. Si tratta di due beni immobili nel Comune di Palermo ovvero l’intera proprietà di un appartamento sito in via Trappetazzo e una quota di un altro appartamento sito in via Paolo Emiliano Giudici, un’autovettura, per un valore complessivo di circa 300.000 euro. Bronte, già sorvegliato speciale, nel dicembre del 2015 è stato arrestato per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti nell’ambito dell’operazione “Panta Rei”, in quanto ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa di Palermo Porta Nuova, per conto della quale gestiva la rete di vendita, il procacciamento della clientela e la diretta importazione di sostanze stupefacenti dalla Campania. Nel settembre del 2017 il Tribunale di Palermo lo ha condannato alla pena di 12 anni di reclusione. Nel febbraio del 2017, nei confronti di Bronte è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti: l'uomo, nonostante fosse sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, aveva rivestito un ruolo di primissimo piano nella gestione di un ingente traffico di sostanze stupefacenti, il cui approvvigionamento avveniva, attraverso il canale campano per quanto attiene alla cocaina e all’hashish ed attraverso quello albanese per la marijuana. Dagli accertamenti patrimoniali è emerso che Bronte ed i suoi familiari non disponessero di entrate lecite e idonee a garantire l’ordinario sostentamento familiare e non potevano permettersi i beni colpiti oggi dal provvedimento di confisca. Con il provvedimento di oggi il Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione ha disposto, oltre alla confisca, l’aggravamento della misura di sorveglianza speciale portandola da due a cinque anni.

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