Un incendio è divampato nelle scorse ore, in un appartamento della Zisa, domato immediatamente dai vigili del fuoco intervenuti sul posto.
I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale, giunti per prestare soccorso agli occupanti dell’immobile, hanno scoperto che all'interno vi era una piccola serra di marijuana. E l'incendio, secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, sarebbe divampato a causa di un corto circuito del sistema di alimentazione della coltivazione illegale.
Nell'appartamento vivono tre studenti, due ragazze che si trovavano in casa e un ragazzo che è giunto nel momento in cui i poliziotti erano nella casa.
Gli agenti hanno verificato l’esistenza di una stanza al secondo piano dell’appartamento, ma sempre pertinenza, al quale si accedeva attraverso una scala interna. Nel locale, all’apparenza adibito a lavanderia, c'erano quattro piante di marijuana alte un metro e mezzo, ciascuna originariamente piantata in vasi, poi fusi dall’alto calore delle fiamme.
Sono stati trovati anche strumenti e accorgimenti utili alle coltivazioni in ambienti chiusi, tali cioè da riproporre microclimi favorevoli, quali lampade alogene ed areatori, nonché additivi per la concimazione e dosatori in metallo e persino un manuale per la coltivazione della marijuana.
Sembrerebbe che l’incendio si sia sprigionato da un corto circuito alla multipresa che raccoglieva i terminali di ogni componente elettrica legata alla serra indoor.
Lo studente avrebbe assunto su di sé la responsabilità dell’illecita coltivazione e, per questo, sarebbe stato denunciato a piede libero. Piante e strumentazione sono stati posti sotto sequestro.
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