I giudici della corte dei conti d’appello presieduta da Giovanni Coppola, hanno assolto l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto, difesa dagli avvocati Domenico Pitruzzella e Paolo Maria Gemelli, che era stata citata in giudizio dalla Procura contabile per danno erariale nei confronti del ministero della Giustizia. L’ex presidente era finita davanti ai giudici contabili per avere autorizzato il pagamento di compensi destinati a tre coadiutori dell’amministratore giudiziario, ai quali erano stati conferiti anche incarichi aziendali nell’impresa sottoposta all’amministrazione giudiziaria, facendo gravare indebitamente sullo Stato il relativo complessivo importo di 35 mila euro. La vicenda si colloca nell’ambito della gestione dei beni sequestrati e confiscati a Cosa nostra di cui la sezione misure di prevenzione si occupava e trae origine da una relazione ispettiva del ministero della giustizia del 19 luglio 2016. Dalla relazione ispettiva, era emerso, infatti, che, nel corso della gestione di una azienda sequestrata, la Saguto aveva autorizzato con provvedimento del 15 aprile 2015 la liquidazione dell’importo ponendo lo stesso a carico dell’erario. Gli ispettori avevano sostenuto, sostanzialmente, l’estraneità della spesa in questione alla fattispecie prevista dalla norma, con conseguente danno per l'amministrazione statale che aveva indebitamente sostenuto il relativo esborso. Secondo i giudici contabili l’azione della Saguto era legittima. Anche i giudici di appello hanno confermato la decisione di primo grado. Saguto è attualmente sotto processo con l’accusa, tra l'altro, di corruzione, davanti al tribunale di Caltanissetta, proprio per illeciti nella gestione dei beni confiscati.