C’è un retroscena inedito sull’indagine su Antonio Fabbrizio e altri 13 tra imprenditori e faccendieri che per anni avrebbero raggirato la Regione intascando milioni di euro per progetti fantasma. Il presunto truffatore, come si legge in un articolo di Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia in edicola, nel corso di un interrogatorio fa il nome di un funzionario della Regione che, dice, ha preso tangenti. Al secondo confronto con gli inquirenti però resta in silenzio. Così, almeno per ora, le sue prime rivelazioni sono inutilizzabili. Ma altri accertamenti sono in corso per chiarire meglio la vicenda.