
C'erano tutti i suoi amici e colleghi, gente che ha condiviso le sue due vite: quella artistica, da attore, e quella privata. C'erano i caratteristi siciliani come lui, c'erano Ficarra e Picone, molto commossi e increduli. Come tutti. Si sono svolti questa mattina a Palermo i funerali di Giovanni Martorana nella chiesa del Santissimo Crocifisso, in via Pietratagliata. L’hanno trovato sul pavimento, vicino alla porta d’ingresso che forse voleva aprire per mettersi in salvo, senza riuscirci. L'attore palermitano di 56 anni, ieri è stato trovato morto da un parente, mandato a casa dalla mamma della vittima, preoccupata per l’insolito silenzio del figlio che non sentiva da due giorni.
Ed è questo, con ogni probabilità, il tempo a cui risale la morte, dovuta secondo i primi accertamenti alle esalazioni di una stufa a legna. Tutte le imposte erano chiuse, non sono stati trovati segni d’effrazione né ferite sul corpo dell’attore. «Giovanni - dice l’attrice Paola Pace, che ha lavorato con lui e gli è stata molto amica - era abituato a fare tutto con le mani, aveva manualità e senso pratico. E’ duro pensare che possa essere morto così. Immagino che la stufa fosse difettosa».
Conosciuto dai più per le apparizioni televisive (nel 2010 aveva recitato nella serie televisiva «Squadra antimafia - Palermo oggi"), Martorana «era un vero talento - ricorda Paola Pace - e già nel '96 fu preso da Thierry Salmon ne «L'assalto al cielo», andato in scena a Palermo e nel quale ho recitato anche io. Il grande regista belga notò subito il suo valore e, infatti, lo portò con sé a Bruxelles, dove Giovanni si stabilì per mesi e recitò in altri due spettacoli».
Nel '99 Marco Tullio Giordana lo volle ne «I cento passi», dove fa la parte dello scanzonato venditore di radio. Raoul Bova lo chiamò per il suo primo film da regista, «Io, l’altro», nel 2007. Recitò in «Malèna» e «Baaria», di Giuseppe Tornatore; ancora con Giordana ne «La meglio gioventù», con Ficarra e Picone, nella fiction «L'onore e il rispetto», con Ben Gazzara, Angela Molina e Vincent Spano. L’ultima sua apparizione cinematografica nel film di Roberto Andò, «Una storia senza nome».
Un curriculum di tutto rispetto, che «nascondeva» con la sua insofferenza per l’apparire: «Era un uomo libero, di una libertà assoluta», sottolinea Paola Pace. E aveva deciso di vivere un pò ai margini, «in quella casa che amava moltissimo, nella campagna di Pezzingoli, borgata di Monreale poco distante da Palermo. «Un posto difficile da raggiungere - spiega un’altra amica dell’attore, Loredana "Lola"Miceli Sopo - senza una jeep. Giovanni era una persona generosa e solitaria. Per quanto poco si addica a un attore, non amava apparire e detestava i social network».
Persone:
6 Commenti
Claudio
24/12/2018 17:25
Mi dispiace molto sapere che non l'incontrerò più "piedi piedi". Ciao Giovanni.
Carlo
24/12/2018 17:41
Non lo conoscevo di persona,ma mi piaceva come attore mi è dispiaciuto molto che possa riposare in pace
Marco
24/12/2018 21:01
E improvvisamente, nello spazio di 10 minuti arrivano 20 pollici versi. Il solito vigliacco infame che inzozza la memoria di una persona perbene
Peppe
24/12/2018 22:24
Mi dispiace molto a volte non si può credere lo ricorderò sempre con il suo motore castom......con il suo spirito libero ciao Saracinu????????????
G
25/12/2018 09:57
Che Dio ti benedica assieme a tutti quelli che sono volati in cielo anche se non li conosce nessuno.
Tanino
26/12/2018 15:11
Ma tutti quelli che cliccano il police in giù vorrei capire a cosa è portato visto che qui si parla di un attore che non c'è più ma non vi vergognate a fare della critica pure alla memoria di un morto!!???