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Mafia, affari all'ippodromo di Palermo: summit nelle scuderie e gare truccate, blitz con nove arresti

Le mani della mafia sulle gare sportive: svelato un giro di affari di cosa nostra all’interno dell’ippodromo di Palermo. Sono nove le persone arrestate, accusate a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso e frode in competizioni sportive. Per otto di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per uno i domiciliari.

L’indagine dei carabinieri del nucleo Investigativo, denominata “COrSA NOSTRA” e coordinata dai sostituti della Dda Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi, dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, costituisce l’approfondimento di alcuni elementi investigativi acquisiti nell’operazione “Talea” del dicembre 2017 e ha permesso di documentare come la mafia esercitasse un controllo sull’ippodromo di Palermo.

Dalle indagini è emerso l'interesse di cosa nostra per il mondo delle corse all'ippodromo di Palermo, ormai chiuso da oltre un dal prefetto Antonella De Miro: svelati gli affari, le attività, i summit nelle scuderie, le gare truccate.

GLI ARRESTI. Tra i coinvolti ci sono anche gestori di scuderie, driver e allenatori ritenuti. I provvedimenti restrittivi riguardano otto persone finite in carcere, una  fantina ai domiciliari e tre cavalli sequestrati.

In carcere sono stati condotti: Natale Cintura, 53 anni, Massimiliano Gibbisi, 48, Giuseppe Greco, 62, Salvatore La Gala, 66, Giovanni La Rosa, 66, Giovanni Niosi, 64, Antonino Porzio, 57, Domenico Zanca, 48. Ai domiciliari è finita Gloria Zuccaro, 38 anni. Sono stati sequestrati i cavalli 'Ronny Alter' della scuderia di Gloria Zuccaro e 'Rarissima Slid sm' e 'Salice del Rum' della scuderia di Giuseppe Greco.

Gli interessi della mafia sull'ippodromo di Palermo erano emersi già in una indagine della dda che, nei mesi scorsi, portò all'arresto, tra gli altri, del boss di San Lorenzo Giovanni Niosi. I carabinieri, intercettando il capomafia, accertarono i suoi rapporti con alcuni personaggi molto conosciuti nel mondo dell'ippica a Palermo, lo stesso Greco, che avrebbe accompagnato più volte Niosi a summit di mafia.

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