Decine di agenzie di scommesse dalle quali ricavare non solo il sostentamento per le famiglie dei carcerati (compresa quella del boss Gianni Nicchi), ma anche una quota da consegnare direttamente al nuovo capo della Cupola, Settimo Mineo, fermato ieri dai carabinieri.
A gestire il business nel mandamento di Pagliarelli sarebbe stato un dipendente dell’Amap, Michele Grasso. Come si può leggere in un articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia in edicola oggi, l’indagato, impegnato nell’apertura e sistemazione delle sale, avrebbe avuto inoltre difficoltà ad andare al lavoro e così avrebbe anche chiesto ad un collega di timbrare il badge al suo posto.
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