Arriva un'ordinanza dii sgombero del sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, per quaranta immobili che si trovano nella zona del fiume Eleuterio. Nei prossimi giorni i proprietari o inquilini che vivono nelle aree a rischio riceveranno la copia dell’ordinanza per lo sgombero dell’immobile. «Per garantire la sicurezza dei cittadini, tutelare dagli eventuali rischi di inondazione presenti sul territorio, migliorare il territorio, affrontare, in sicurezza, le avversità atmosferiche e le allerte meteo con particolare attenzione al fiume Eleuterio». È questo lo scopo dell’ordinanza firmata oggi dal sindaco Cinque, che ha ordinato lo sgombero dal primo ottobre al 31 marzo di ogni anno. Questo sarebbe il periodo nel quale la Protezione civile segnala probabili piogge, temporali, con le situazioni di allerta meteo. Esiste il divieto di inedificabilità assoluta per vincolo idraulico e idrogeologico entro i 150 metri dal fiume Eleuterio, come per tutti i fiumi in Sicilia. «La direzione IX urbanistica- si continua a leggere nella nota del sindaco Cinque - sta proseguendo il lavoro di repressione degli abusi edilizi avviato negli ultimi anni. È stata aggiornata la cartografia, alla situazione attuale, di tutte le abitazioni, immobili e costruzioni ricadenti all’interno di quelle aree dove c'è una pericolosità idraulica che possono minacciare l’incolumità dei cittadini ed in particolare quelle ricadenti presenti sul greto del fiume Eleuterio.A causa dei cambiamenti climatici sono infatti sempre più frequenti, nell’Isola, le ondate di maltempo caratterizzate da copiose e diffuse precipitazioni di particolare intensità che, come è recentemente accaduto, hanno causato l’esondazione di fiumi e torrenti, con conseguenti allagamenti di abitazioni poste nelle vicinanze, nonché fenomeni di dissesto idraulico che hanno avuto esiti disastrosi su abitazione, strutture rurali e artigianali, strade pubbliche e private e non ultimo all’agricoltura, causando grave pericolo per l’incolumità pubblica». Bagheria è Comune capofila in un protocollo di intesa per il contratto di fiume e di costa Eleuterio, strumento di programmazione strategica negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione e la valorizzazione delle risorse idriche e dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale delle aree coinvolte. Tra gli obiettivi del protocollo anche quello di contribuire, in maniera concreta, alla difesa dalle esondazioni e al miglioramento dell’ambiente e del territorio al fine del risanamento delle acque. «Siamo certi che i cittadini che saranno destinatari di questa ordinanza saranno collaborativi – dice il sindaco Cinque – è in gioco la loro sicurezza se non addirittura la sopravvivenza. Le piogge ed i temporali degli ultimi giorni hanno raggiunto livelli di pericolosità che non ricordiamo nel nostro territorio. Le piogge tra l’altro non sono finite e sembra che siano in arrivo altre perturbazioni». I cittadini che vorranno opporsi all'ordinanza del sindaco potranno ricorrere al Tar entro 60 giorni dalla notifica o in alternativa entro 120 giorni al presidente della Regione con ricorso straordinario. Intanto sarà compito dell’ufficio protezione civile comunale occuparsi dell’adeguamento del piano comunale di emergenza e dello schema operativo per la gestione delle emergenze meteo-idrologiche che preveda l’adozione di specifiche misure di sicurezza da adottare nelle eventuali varie fasi di allerta meteo. Intanto nei giorni scorsi la giunta regionale guidata dal presidente Musumeci ha presentato un ddl contro l'abusivismo edilizio. Gli uffici della Regione il 5 giugno scorso hanno scritto ai sindaci dell'isola affinché segnalassero la presenza delle case abusive in luoghi particolarmente vulnerabili e quindi a rischio. In realtà su 390 sindaci hanno risposto soltanto una quarantina. I primi cittadini che non hanno risposto hanno avuto 90 giorni di tempo. Chi non lo ha fatto ha ricevuto la visita di un ispettore del dipartimento Territorio e ambiente per acquisire tutta la documentazione necessaria. «I sindaci hanno difficoltà ad intervenire e molto spesso i comuni, come è noto, non hanno disponibilità di risorse per fare fronte a queste spese impreviste», ha tenuto a precisare Musumeci.