È stato trovato questa mattina il corpo di Giuseppe Liotta, il medico palermitano disperso sabato sera durante l'ondata di maltempo che ha flagellato la regione tra Ficuzza e Corleone. A individuarlo agenti della polizia e gli uomini del corpo nazionale soccorso alpino a bordo di un elicottero partito da Boccadifalco. Il cadavere del pediatra è stato trovato a 8 km dalla sua auto in territorio di Roccamena in un vigneto invaso dal fango, vicino alla Sp 4. Il terreno appartiene a un'azienda vitivinicola corleonese. Una volta individuato il cadavere dall'elicottero, gli uomini del corpo nazionale soccorso alpino si sono calati in una zona vicina e a piedi, in mezzo a cumuli di fango alti un metro e lo hanno raggiunto. Il corpo è stato trovato senza vestiti, in avanzato stato di decomposizione e riverso a pancia in giù. Avrebbe anche perso una gamba. Questo lascia supporre che sia stato sballottato a lungo dalla furia dell'acqua e del fango. I vigili del fuoco Tas 2 (Topografia applicata al soccorso) hanno tracciato il percorso che il corpo del medico avrebbe fatto trascinato dalla furia dell'acqua, martoriato dalle rocce del torrente Frattina. I ricercatori ipotizzano che il cadavere sia rimasto incastrato tra alcune rocce e successivamente liberato dalla forza dell'acqua, perdendo una gamba. Non sono stati trovati il portafoglio e il cellulare. La scarpa era stata recuperata ieri a un chilometro dal vigneto dove si trova il cadavere. La moglie, Floriana Di Marco, una volta informata del ritrovamento, ha chiesto di poter vedere il marito. La donna è stata condotta alla caserma dei carabinieri di Corleone per poi essere scortata nel vigneto di Roccamena. I ricercatori avevano ripreso questa mattina le operazioni dal ponte Aranci all'incrocio con la Sp4. Ieri sera era nato un comitato di cinquanta volontari che oggi si erano uniti alle ricerche. L'idea è nata da Marcus Salemi infermiere che lavora all'ospedale dei Bianchi di Corleone. Erano tornate in azione le squadre di vigili del fuoco coordinate da Comando provinciale di Palermo con almeno novanta persone tra carabinieri, polizia, uomini della protezione civile, dell'esercito e del corpo nazionale soccorso alpino e numerose squadre specializzate dei vigili del fuoco. Tra le squadre di vigli del fuoco, sul posto ci sono i Tas specializzati nel servizio di topografia applicata al soccorso, il nucleo Saf, soccorso alpino fluviale, ma anche i nuclei cinofili di polizia e carabinieri. "Quello che temevamo è purtroppo accaduto. La tragica fine di Giuseppe Liotta, che rende ancora più pesante il già drammatico bilancio della calamità dei giorni scorsi, è avvenuta mentre il professionista andava a compiere il proprio dovere di medico ospedaliero, malgrado l'inclemenza del tempo", dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. "Un atto di alto senso civico che - aggiunge - voglio sottolineare con forza. La comunità siciliana è vicina ai familiari del dottor Liotta, in questo momento di grande dolore". Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando esprime il suo cordoglio: "Fino all'ultimo, sia pure flebile, è stata viva la speranza che Giuseppe Liotta potesse essersi salvato. Ora la certezza della sua tragica morte lascia un grande dolore in tutti noi. Siamo vicini, lo è tutta la città e tutta l'amministrazione comunale, alla famiglia e ai colleghi di questo uomo che fino all'ultimo ha mostrato grande dedizione e amore per il proprio lavoro e per i propri cari". L'assessore alla Salute Ruggero Razza in una commenta: "Ho appreso con profonda amarezza e commozione la notizia della scomparsa del dottor Giuseppe Liotta. Nel ricordo di quest'uomo coraggioso, da cui tutti abbiamo ricevuto un encomiabile esempio di amore per la professione e senso del dovere, porgo alla famiglia i più profondi sentimenti di vicinanza e cordoglio".