Maltempo, ore di ansia per il medico palermitano scomparso a Corleone: la rabbia dei colleghi
Ore di angoscia per il medico palermitano Giuseppe Liotta di cui si sono perse le tracce da sabato sera. Liotta era a bordo della sua Volkswagen Tiguan e si stava recando all'ospedale dei Bianchi di Corleone per essere regolarmente al lavoro nonostante l'allerta meteo. La sua auto è stata ritrovata in contrada Raviotta al bivio SP 96. Il suo cellulare non è più raggiungibile. Le ricerche sono andate avanti fino alle 21 di ieri sera e sono riprese questa mattina. Fino a ieri si è cercato solo nella zona attorno alla sua vettura. Oggi le ricerche proseguiranno nelle gole di Molino Drago, zona sottostante al luogo in cui è stata trovata l'auto. "Le gole sono una zona rocciosa dove si si è incanalato il fango e i detriti, e poi termina in una zona a valle. L'auto del dottore Liotta è stata trovata a 700 metri d'altezza su queste gole", spiega Leonardo La Pica responsabile di zona del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico siciliano. Alle ricerche hanno partecipato gli uomini e volontari della protezione civile, polizia, carabinieri e corpo forestale, i vigili del fuoco, il Nucleo speleo alpino fluviale e il nucleo e la polizia stradale di Buonfornello. Intanto i colleghi sui loro profili Facebook esprimono amarezza e indignazione per la scomparsa del loro collega. Giuseppe scrive: "Che rabbia, che schifo. Alla fine abbiamo anche pagato con il sangue. Un giovane collega pediatra disperso in mezzo al fango e ai detriti. E poteva esserci chiunque di noi al posto suo. Potevo esserci io. La sorte ha scelto lui sta volta. E per cosa? Per uno stipendio da fame, per insulti e denunce. Per garantire a una popolazione che vive un territorio disagiato la sicurezza di essere assistiti e curati. Adesso basta". Anche la collega Tania amareggiata scrive: "Il collega pediatra Giuseppe Liotta risulta ancora disperso ma da quanto si apprende non arrivano buone notizie. Anche i nostri colleghi 'notturni' malgrado l'ulteriore peggioramento delle condizioni meteo hanno raggiunto l'ospedale in un inferno d'acqua e ci hanno smontato, nessuno di loro ha telefonato comunicando che non sarebbe venuto al lavoro".