Palermo

Giovedì 02 Maggio 2024

Palermo, nuova aggressione in ospedale: paziente rompe un timpano a un primario

Nuova aggressione ad un medico in ospedale a Palermo. Un paziente del Policlinico ha colpito il responsabile dell'unità operativa di Endoscopia digestiva, il professore Francesco D'Arpa, con un pugno l’orecchio, perforandogli il timpano. Secondo quanto raccontato dal professor D’Arpa, tutto è successo in pochi minuti: “Il paziente era stato ricoverato la sera precedente per una patologia addominale, ma nella mattinata aveva manifestato l'intenzione di dimettersi per eseguire una seduta di chemioterapia programmata –  ha spiegato D’Arpa - Dopo averlo informato che la sua permanenza in Chirurgia d'urgenza era prioritaria rispetto alla seduta di chemio, che poteva essere rimandata, è andato in escandescenze. Si è rivestito, si è strappato catetere venoso e sondino nasogastrico e si è allontanato dall'ospedale, apostrofando pesantemente chiunque cercasse di chiedere spiegazioni sul suo comportamento e rifiutandosi di firmare le dimissioni volontarie”. Ma il paziente non si è fermato e si è scagliato contro il medico colpendolo con un pugno all’orecchio: “Pensavamo che l'episodio si fosse chiuso lì - ha proseguito D'Arpa - ma a distanza di pochi minuti è tornato indietro, un'altra discussione altrettanto pesante di pochi secondi e in un attimo mi si è scagliato contro con un pugno”. Il medico è stato soccorso e sottoposto controlli. È stata diagnosticata una perforazione al timpano e una perdita improvvisa dell'udito, con conseguente automatica imputazione di lesioni gravissime con una prognosi di 40 giorni. "L'ennesima aggressione inaccettabile in un ospedale che sprigiona contro i medici tutta la rabbia pericolosa, espressione di un disagio sociale. Perseguiremo in tutte le sedi competenti l’autore di quest'ultima violenza costituendoci parte civile negli eventuali procedimenti -  ha detto Toti Amato, presidente dell'Ordine dei medici di Palermo - Tutti i medici sono vicini e partecipi delle difficoltà che vivono quotidianamente tutti i professionisti della salute – ha concluso Toti Amato – siamo impegnati ogni giorno ad utilizzare tutte le soluzioni possibili per garantire a tutti i colleghi la nostra assistenza”.

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