Il fumo provocato dal barbecue, l'ennesima discussione, ma che stavolta finisce nel sangue. A Palermo si può morire anche per questo. L'omicidio di Sferracavallo è purtroppo solo l'ultimo esempio come il confine tra il vivere e morire a volte sia veramente sottile, anche troppo. Cosimo D'Aleo, 43 anni, e il suo assassino, Pietro Billitteri, 60 anni, litigavano da mesi: vicini di casa che certamente non andavano d'amore e d'accordo.
E ieri sera dalle parole si è passati ai fatti. Billitteri ha sparato a D'Aleo, freddato davanti la sua famiglia, nel giro di pochi secondo. La vittima, un muratore, aveva preparato l'occorrente per il barbecue, e il fumo dava fastidio all'assassino, come lui stesso ha confessato ai poliziotti dopo l'arresto, avvenuto a mezzanotte circa dopo una fuga di più di tre ore, dopo essersi nascosto in un magazzino nel quartiere della Marinella.
Dall'odore del fumo si è scatenata l'ennesimo lite, violenta, a parole. A questo punto però, diversamente da altre volte, Billitteri sarebbe tornato a casa, avrebbe preso la pistola e avrebbe freddato D'Aleo con due colpi. L'assassino poi ha preso le chiavi della macchina, una Ford Fiesta, ed è fuggito.
I poliziotti hanno iniziato subito le ricerche, complicate inizialmente dal nubifragio che si era scatenato in città, e prima hanno trovato l'auto dove viaggiava Billitteri, che ha continuato la sua fuga a piedi, e poi il sessantenne, che avrebbe confessato il delitto. Scene di disperazione tra i familiari di D'Aleo a Sferracavallo, increduli della fine di una storia assurdo.
Purtroppo gli omicidi tra vicini di casa non sono certo una novità a Palermo. Come quello avvenuto lo scorso anno all’Arenella e che ha portato all’arresto di Alessandra Ballarò, che dopo una lite uccise un vicino Leonardo Bua, e ferì gravemente il fratello, Giuseppe. I due nuclei familiari erano in lite da anni per una casa che la famiglia Bua aveva acquistato dai Ballarò. Una vendita finita pure in tribunale davanti al giudice civile.
Due famiglie in perenne dissidio in una palazzina in largo Pozzillo, nel quartiere popolare di Borgo Nuovo, all'estrema periferia nord di Palermo. Bastava una semplice banalità per scatenare la rissa tra i Barbagallo e i Lo Monaco, raccontano alcuni vicini di casa che spesso assistevano ai diverbi. L'ultima lite, avvenuta a giugno del 2016, è finita nel sangue. Vincenzo Barbagallo, 68 anni, è morto per un colpo di pistola sparato alla testa. I carabinieri, allertati da alcuni residenti della zona, hanno arrestato per omicidio, Francesco Lo Monaco, 49 anni.