Una infermiera di turno al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo è stata afferrata e scaraventata a terra da una paziente.
La paziente era arrivata in ospedale per un sospetto trauma cranico in tarda serata. Il marito, che era stato tenuto fuori dalla stanza delle visite, ha tentato di entrare e superare l’area del triage per seguire la moglie perché non si fidava dei medici e voleva starle a fianco. Intanto, proprio la donna, distesa sulla barella, si è scagliata contro la giovane infermiera che si stava occupando di lei, facendola cadere per terra e rompendole gli occhiali.
Il personale medico e infermieristico e le guardie giurate sono intervenuti. L’uomo ha colpito anche un operatore sociosanitario. Intono alle 4.30 sono arrivate tre pattuglie dei carabinieri, che hanno ascoltato la versione dei dell’infermiera, quella dei testimoni oculari e della coppia.
Marito e moglie sono stati denunciati per lesioni personali e minacce ad operatori incaricati di svolgimento di pubblico ufficio. L'infermiera ha riportato lesioni alla testa. Il marito però non risulta che abbia precedenti o sia noto alle forze dell'ordine per danneggiamenti in ospedale.
“Le misure restrittive adottate dopo l’intervento dell’assessore regionale Razza hanno ridotto il numero di aggressioni al pronto soccorso dell’ospedale Civico rispetto al passato. Purtroppo però bisogna capire ciò che spesso sta alla base di tali aggressioni. Il sovraffollamento dei pronto soccorso e le lunghe attese sono questi i motivi che causano situazioni conflittuali nei pronto soccorso – spiega il vice segretario regionale Anaao Assomed, Massimo Geraci -. È in corso un tavolo tecnico che è stato avviato dall’assessore Razza per capire come prevenire la conflittualità all’interno dei pronto soccorso. Spesso le persone restano in barella per giorni prima di poter ricevere un posto letto e alcune persone accettano queste situazioni altre reagiscono in maniera poco civile”.
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