Tra gli indagati nell’inchiesta sulla compravendita di loculi e sepolture nel cimitero dell’abbazia benedettina di San Martino delle Scale c'è anche padre Michele Musumeci, il sacerdote che per un breve periodo è stato a capo del monastero. Il prete è coinvolto in una tentata estorsione ai danni di una donna che insieme al fratello aveva acquistato due loculi. Don Musumeci avrebbe preteso 5mila euro per rinnovare il contratto relativo all’affitto del loculo. La donna si sarebbe rifiutata di pagare, i due si sarebbero poi accordati per la somma di 1600 euro. Quattrocento sarebbero andati a don Michele, altri 650 dati a Giovanni Messina, componete dell’organizzazione criminale che gestiva il commercio delle sepolture. «Anche il signor Messina deve mangiare», diceva, non sapendo di essere intercettato, il sacerdote.