Altri cinque arresti nell'ambito dell'operazione "Car Network", scattata lo scorso 10 maggio. L’ipotesi della polizia, che ha compiuto il blitz e le indagini, è che fossero anche loro coinvolti nella ricettazione e riciclaggio di veicoli, commessi in questo caso, sul territorio di Palermo. I provvedimenti sono scattati nei confronti Carmelo di Marco 46 anni, Domenico Maiorana, 20 anni, Salvatore Sirchia, 45 anni, Marcello Sirchia, 43 anni, Giancarlo Lo Piccolo, 36 anni. A seguito della indagini condotte dagli agenti del commissariato Brancaccio e del compartimento della polizia Ssradale per la “Sicilia Occidentale” di Palermo, attraverso mirati servizi di intercettazioni di conversazioni telefoniche, integrati da attività tecnica di videosorveglianza presso luoghi di stoccaggio e di smantellamento di veicoli di provenienza illecita, è stata individuata un’ organizzazione criminale dedita alla ricettazione e riciclaggio di autovetture e pezzi di ricambio. Quest’ultimi venivano occultati all’interno di depositi e magazzini nella disponibilità degli indagati nell’ambito territoriale del quartiere Brancaccio. I cinque arrestati, all’interno di un’officina abusiva nella disponibilità di uno di essi, compivano operazioni di trasformazione e sostituzione dei dati identificativi di autovetture rubate (sostituzione e ripunzonatura del telaio) cosicché non ne emergesse la provenienza furtiva e potesse quindi circolare in condizioni di regolarità. Nelle aree e nei siti di pertinenza degli arrestati venivano infatti svolte le operazioni di smontaggio dei mezzi di provenienza illecita così da recuperare organi-motore, pezzi meccanici ed altre componenti, che venivano poi utilizzati come ricambi per altre autovetture su cui venivano rimontati. Altri, invece, venivano riciclati utilizzando la documentazione e i dati identificativi (telaio e targhette) di veicoli incidentati e precedentemente acquistati, alcuni dei quali di provenienza estera, al fine di rimetterli sul mercato delle auto usate attraverso auto-rivendite compiacenti, talune delle quali facenti capo a membri dell’organizzazione. Si è, inoltre, accertato come alcuni degli arrestati realizzavano consistenti profitti truffando varie compagnie assicurative attraverso la simulazione di furti di veicoli o incidenti stradali mai avvenuti.