Investite e uccise a Palermo, martedì i funerali: resta in carcere l'uomo che le ha travolte
Si svolgeranno martedì nella chiesa Evangelica “Dio con noi” i funerali di Anna Maria La Mantia, 63 anni, e Angela Merenda, 43 anni, le due donne investite e uccise venerdì sera in via Fichidindia, a Palermo. Intanto l'uomo che le fa falciate, Emanuele Pelli, l’uomo che ha confessato di aver investito la madre e figlia per poi fuggire senza prestare soccorso alle due vittime, ha passato la sua prima notte in cella. Pelli, un panettiere sposato con due figli, residente a Brancaccio, in via Hazon, è stato rintracciato qualche ora dopo dai carabinieri del nucleo radiomobile con il prezioso supporto degli uomini della polizia municipale. Messo alle strette, ha confessato di essere fuggito perché sprovvisto di patente e senza assicurazione. Continuano le indagini dei militari, che non escludono comunque nessuna ipotesi, e vogliono accertarsi, anche attraverso alcuni esami della scientifica, che a guidare la Fiat Punto che ha travolto e ucciso madre e figlia ci fosse effettivamente Emanuele Pelli, nonostante la confessione. L’uomo con ogni probabilità sarà incriminato per omicidio stradale, una legge entrata in vigore nel 2016, con delle pene severe. Da 2 a 7 anni nell’ipotesi base, quando cioè la morte è stata causata violando il codice della strada. Previsto un aumento della pena nel caso in cui il conducente non presti soccorso, come è avvenuto venerdì sera, e provochi la morte di più persone. Punito invece con la reclusione da 8 a 12 anni l'omicidio stradale colposo commesso sotto effetto dell’alcol o sostanze stupefacenti, ma il limite massimo di pena viene però stabilito in 18 anni.