La Procura ha chiesto il giudizio immediato per Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, arrestati a febbraio scorso per l'aggressione di Massimo Ursino, segretario palermitano di Forza Nuova pestato in centro a Palermo.
La Procura aveva contestato loro il tentato omicidio, ma il giudice che ha convalidato il fermo ha derubricato il reato in lesioni gravissime e ha disposto il divieto di dimora a Palermo e in provincia e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e non la custodia cautelare in carcere come chiesto dall'accusa. I due, assistiti dall’avvocato Giorgio Bisagna, sono dunque liberi.
Ursino fu legato, imbavagliato e picchiato a sangue. Per il procuratore aggiunto Ennio Petrigni che conduce le indagini assieme al sostituto Daniele Sansone le modalità dell'aggressione configuravano il tentato omicidio aggravato.
Ipotesi contestata dal legale dei due, entrambi esponenti dei centri sociali palermitani: "E' un'accusa spropositata", aveva detto Bisagna. Secondo le indagini, del commando che ha picchiato Ursino facevano parte altre sei persone, tra cui una ragazza che è stata denunciata a piede libero insieme ad altri tre.
L’indagine sugli altri indagati è stata stralciata e prosegue parallelamente a quella su Mancuso e Codraro che sono stati incastrati dalle immagini riprese da videocamere della zona. La ragazza ha girato un video con il cellulare durante l'aggressione.
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