La corte d’assise d’appello ha ridotto le condanne inflitte in primo grado a due imputati accusati dell'omicidio di Franco Mazzè, il pregiudicato che è stato ucciso allo Zen a marzo 2015. La corte ha condannato a 16 anni Stefano Biondo e a 20 Fabio Chianchiano, i due presunti killer. La corte ha escluso la premeditazione riducendo così le condanne di trent’anni ciascuno inflitte in primo grado. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Antonio Gargano, Angelo Barone. Gli imputati erano accusati di omicidio, detenzione illegale di armi e di avere sparato contro l'abitazione di Michele Moceo (per questo reato Biondo è stato assolto), amico di Mazzè che doveva essere il secondo obiettivo del commando. Il delitto sarebbe stato determinato dalla violenta lite scoppiata tra Fabio Chianchiano e uno dei nove fratelli di Mazzè, in un bar dello Zen. Le telecamere del locale ripresero la scena. Qualche ora dopo Mazzè fu affiancato da un'auto blu con due persone a bordo che scesero e gli spararono.