Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Mafia ed estorsioni a Palermo, nell'indagine con 6 arresti indagato anche un poliziotto

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PALERMO. È indagato per omessa denuncia, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento e induzione indebita a dare o promettere utilità Francesco Paolo Migliaccio, ispettore della polizia coinvolto nell’indagine che ha portato a sei arresti chiesti dalla Procura e disposti dal gip Nicola Aiello a Palermo. A incastrare Migliaccio sono alcune intercettazioni. Il 15 febbraio 2013 vengono intercettati due coniugi (anche loro indagati) che parlano della convocazione in commissariato da parte di Migliaccio. “Mi ha telefonato. Subito l’ispettore Migliaccio mi ha detto: deve venire urgentissimamente”. Qualche ora dopo  la donna dice al marito che Migliaccio le aveva rivelato che era stata denunciata da una persona minorenne che le aveva venduto gioielli rubati. “Mi ha detto di non dire niente a nessuno, neanche al tuo ex marito, perché se io rischio tanto, perché qui si tratta che rischiano che si rischia il posto di lavoro, il commissario e l’ispettore…. Avete comprato oro rubato e chi ve lo ha portato è andato a fare la denuncia … gli avete dato 800 euro, avete comprato oro ad un minorenne che ha fatto … che mi ha fatto la denuncia … l’ispettore è stato gentilissimo , dice: la prossima volta dice che eventualmente dice perché noi manderemo sicuramente qualcuno… dice se ora è la prima denuncia, la seconda, la terza dice è in arresto.  Dice la sta un pochettino nascondendo, perché sennò altrimenti tu ti puoi trovare in difficoltà… Io ho detto: io gliene do 2000 quanto meno gli ho detto non mi faccia una seconda denuncia … Perché Migliaccio mi ha detto: Dalila, non lo devi dire a nessuno, perché qua rischio pure io e il mio posto di lavoro, perché io dovevo scendere e fare chiudere”. Secondo il giudice, Migliaccio, da quanto risulta dalla conversazione intercettata, spiegava alla indagata di averla aiutata a eludere le indagini a suo carico, al punto di rischiare il suo posto di lavoro, in quanto avrebbe dovuto, nella qualità di ispettore della polizia procedere nei confronti della donna, nei confronti della quale era stata sporta una denuncia per ricettazione. Il 26 febbraio 2013, la donna riferisce al marito, in un’altra intercettazione, di essere andata negli uffici della polizia e avere consegnato all’agente del denaro in contante (“Ascolta, sono uscita ora dalla Questura.. Io dico, ho fatto il video, se tu non mi credi. … Ho fatto il video dove si capisce che gli sto dando … Gli ho dato pure i soldi”).

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