Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Acqua, in un mese raddoppiata la capienza delle dighe del Palermitano

Diga Rosamarina

PALERMO. Il piovoso mese di febbraio ha fatto bene agli invasi che forniscono acqua in provincia di Palermo. I dati forniti dall’Osservatorio regionale delle acque confermano che le dighe iniziano a riempirsi. Nella Rosamarina il primo febbraio c'erano 16,91 milioni di metri cubi, oggi sono 29,65. Nella Scanzano c'erano 1,97 milioni di metri cubi, oggi sono 7,95. A Piana degli Albanesi c'erano 2,33 milioni di metri cubi, oggi sono 7,24. L’incremento maggiore si è verificato nella diga Poma: da 9,56 milioni di metri cubi a 29,6. Con questi numeri non ci dovrebbe esser più emergenza per l’acqua da destinare ai privati. Qualche problema resta per l’irrigazione. Intanto, scoppia la polemica sull'annunciata manutenzione della diga Rosamarina che dovrebbe essere parzialmente svuotata. A protestare è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Non può che lasciare perplessi, per tempistica e modalità, la scelta comunicata stamattina dal Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti di avviare uno svuotamento parziale (circa 3 milioni di metri cubi) della diga Rosamarina». Così il primo cittadino ha commentato la nota con cui il dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti ha comunicato oggi che da domani inizierà un parziale svuotamento della diga Rosamarina per 24/36 ore per circa 20 metri cubi al secondo. «Fermo restando che dopo anni di inattività è certamente ora che si avvii una seria manutenzione e pulizia di tutti gli invasi, - afferma Orlando -, non si capisce perché proprio ora, mentre le piogge non sono certamente finite, vi sia l’urgenza, con un provvedimento estemporaneo, di 'ripristinare una sufficiente qualità', quando già da tempo l’Amap si è attrezzata per il trattamento e la potabilizzazione dell’acqua di quell'invaso». «Ancora siamo costretti a ribadire che, volutamente o inconsciamente, gli Uffici della Regione rischiano di operare scelte che aumentano la crisi invece che facilitarne la soluzione - prosegue Orlando -. Un dubbio ancora più forte quando tali scelte, apparentemente tecniche, rischiano di condizionare quelle politiche e quelle che vorrà e potrà fare il Commissario straordinario di prossima nomina». «Al Governo Regionale e a quello Nazionale chiediamo un urgentissimo intervento per evitare che la Regione sia ancora una volta protagonista di scelte che in futuro saranno additate come esempio di incapacità gestionale, se non peggio», conclude il sindaco di Palermo. Ad Orlando ha replicato Salvo Cocina direttore del dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione: «Si stanno facendo dei lavori di manutenzione nella diga Rosamarina. Non si sta buttando via acqua. E’ un lavoro di spurgo che consentirà di eliminare il fango che si è depositato nel fondo e che potrebbe creare problemi nei prossimi giorni. Si tratta di una pulizia che riguarda dal 3 al 5 per mille dell’acqua contenuta nella diga, pari a 200 mila metri cubi di fanghiglia. Ribadisco non si tratta di svuotamento, ma di spurgo. Attività che si è sempre fatta. In queste ore si stanno eseguendo anche delle manutenzioni alle condutture e quelle interesserà la diga dalla 24 alle 48 ore - aggiunge Cocina - ma in questo caso non ci sarà sversamento di acqua».

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