PALERMO. La quarta sezione del Tribunale di Palermo ha escluso l’aggravante mafiosa e ha dichiarato prescritto il reato di intestazione fittizia per Benedetto Marciante, Placido Dragotto e Francesco Sabbella. Sono difesi dagli avvocati Vincenzo Giambruno, Raffaele Bonsignore e Fabio Ferrara.
Il processo nasce da un’indagine del nucleo tributario della guardia di finanza che già nel 2014 aveva messo nel mirino Marciante, confiscandogli beni per oltre un milione di euro.
Ai tre veniva contestato di essere i prestanome della società SaFra per conto della famiglia mafiosa dell’Acquasanta. Un’azienda di commercio di detersivi all’ingrosso utilizzata dal clan – secondo quanto dice il pentito Vito Galatolo – per ripulire denaro di provenienza illecita. Altri due pentiti, Francesco Tantillo e Francesco Chiarello, sostengono invece che la SaFra sia stata l’azienda che tutti i commercianti della zona dovevano utilizzare per rifornirsi di merce.
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