PALERMO. A passo lento. Come non dovrebbe procedere un’emergenza. La crisi idrica della città resta ancora una questione di carte da «perfezionare», almeno era così fino a ieri.
Un tira e molla sull’asse Palermo-Roma che continua anche dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, arrivata due giorni fa. E che di fatto non ha cambiato lo stato delle cose: i poteri speciali e le deroghe restano ai box, così come tutti gli interventi da fare per affrontare la crisi idrica. Nel cassetto resta anche il piano per il razionamento, una «extrema ratio» per Comune e Amap.
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