PALERMO. «Non mi riconosco più nelle logiche di Cosa nostra» ha detto ai magistrati l'ex boss Sergio Macaluso, oggi collaboratore di giustizia, che con le sue dichiarazioni ha parlato dei "segreti" e fatto i nomi dei reggenti dei clan di Resuttana e San Lorenzo, spedendo in carcere il nuovo presunto capo del mandamento Giuseppe Biondino e altri quattro indagati. Un racconto dettagliato riportato in un articolo di Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia di oggi.
Macaluso venne affiliato con un rito veloce - è bastata una presentazione formale - in pochi mesi da semplice soldato diventa un boss.
Poi l’arresto in flagrante nel gennaio 2016, per l’estorsione alquanto maldestra al titolare della pizzeria «La Braciera», il carcere, la condanna a 6 anni, un nuovo ordine di custodia per mafia e infine la scelta di collaborare con la giustizia.
La collaborazione risale a circa un mese fa e per ora si conoscono solo dei brevi stralci, dato che ci sono indagini in cors. Nei verbali Macaluso parla di omicidi, della gestione dei traffici di droga e delle spedizioni punitive.
Tutti i dettagli in un articolo sul Giornale di Sicilia di oggi
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