PALERMO. Le principali discariche della Sicilia sono al collasso, e anche quella di Palermo, Bellolampo, all'inizio del 2018, rischia addirittura di chiudere. Questa è la prima, grande emergenza del governo regionale appena insediatosi, ed è un'emergenza che rischia già di pesare enormemente, un primo banco di prova niente male per il neogovernatore Nello Musumeci. Pochi giorni e a Bellolampo, che ospita i rifiuti non solo del capoluogo siciliano ma di altri 50 comuni, la misura sarà colma. Ovvero: non ci sarà più spazio. La discarica ha raggiunto la quota massima, con l'ultimo livello che ha ancora pochi metri di spazio. Oltre questo limite, non si potrà andare. Anche la sesta vasca, quella che tecnicamente doveva ospitare solo i rifiuti di Palermo e di Ustica, è già piena ed evidentemente è stata usata per ospitare altra immondizia. "La discarica ha raggiunto la quota massima - dice il dirigente impianti Rap Pasquale Fradella -, oltre questo limite non si potranno scaricare altri rifiuti". Si cercano nuove soluzioni ma l'unica sarebbe la realizzazione della settima vasca, in programma ma ancora lontana. "Abbiamo proposto diverse alternative - continua Fradella -, il problema adesso è la difficoltà di attuazione per i tempi. Si è perso troppo tempo". Qualche giorno fa era stata scongiurata l'emergenza nella discarica di Siculiana di contrada Matarana, con una proroga di tre mesi. Mancava la pubblicazione dell'ordinanza che stabilisce i limiti per il conferimento dei rifiuti negli impianti. Atto che, a Siculiana, alla «Catanzaro Costruzioni» che gestisce la discarica, è arrivato. E dunque, i cancelli della discarica, che serve 43 comuni in varie provincie, saranno aperti.